03 Nov Come organizzare una cucina, con e senza glutine.
Una convivenza pacifica, all’insegna del mangiar sano, del gusto e della sperimentazione. Dove ognuno può fare la sua scelta, in piena sicurezza.
“In medio stat virtus. Alla ricerca di un equilibrio possibile, senza costringere nessuno a fare quello che non vuole.
Parola mia”
Siamo decisamente in un’epoca di estremi.
Nero/bianco, buono/sano, fast/slow, senza glutine/con glutine.
Ma dobbiamo davvero scegliere in questo senso?
Io non l’ho mai creduto.
È vero, ci sono degli accorgimenti da mettere in atto. C’è da riorganizzare in maniera logica lo spazio in cucina, ma non dobbiamo pensare di erigere una cella di isolamento dove relegare chi è celiaco o ha problemi di intolleranza al glutine.
Perché impedire ai miei famigliari di mangiare come vogliono quando basta un po’ di collaborazione?
La normativa che regolamenta il problema della contaminazione nel settore ristorazione è giustamente molto rigida: magazzini separati, forni separati, piani di lavoro separati.
Questo perché le modalità operative e i tempi non lasciano spazio a compromessi.
Il “sistema casa” invece si fonda sulla collaborazione, sull’attenzione reciproca garantendo così una felice convivenza senza minacce.
E stimolando in nonni, bambini, amici il rispetto reciproco.
Ma torniamo all’iniziale problema di organizzare la casa in funzione di questa doppia esigenza.
Come al solito potete trovare tanti suggerimenti (più o meno scontati) facendo una semplice ricerca su Google.
Io provo a darvi qualche piccolo consiglio frutto della mia esperienza, dedicato a chi si trova, da un giorno all’altro, a dover affrontare la faccenda.
Cominciamo con qualche considerazione da tenere sempre a mente.
Il principale ingrediente, per una vita in casa senza contaminazioni, è il buon senso.
Ognuno potrà dirvi la sua, potrà raccontarvi il proprio sistema per riorganizzare la cucina, ma nessuno può essere voi.
Ci sono persone super ordinate e persone disordinate, ci sono persone che hanno a disposizione dispense grandissime e persone che si devono arrangiare con un paio di cassettoni.
L’importante è seguire le regole generali del buon senso. Poi, col tempo, tutto verrà naturale.
- Vi ricordate cos’è la forza di gravità? Fa sì che gli oggetti siano naturalmente attratti verso il basso. Organizzate la dispensa, le ante dell’armadio o altro mettendo i prodotti senza glutine più in alto rispetto agli altri. Una cosa semplice, immediata ed intelligente.
- Le briciole non camminano. Create degli spazi dedicati per i prodotti gluten free aperti e in uso. Una scatola chiusa all’interno del cassettone e dei barattoli ermetici per i biscotti andranno benissimo. Eviterete la contaminazione e manterrete i prodotti fragranti più a lungo.
- Il colore e la forma sono vostri alleati. E nel nostro caso si trasformano in benessere e salute. Usate il colore e la forma per identificare gli strumenti che volete dedicare al senza glutine. Sbizzarritevi. Lo scolapasta viola, il mestolo verde fluo, il lunch-box fucsia. Più sono sgargianti i colori, più sono bizzarre le forme e meno farete confusione.
- Molti dicono che sono da preferire la plastica o il metallo al legno, perché il legno è poroso e non si riesce a lavare bene. Verissimo. Io personalmente non sostituirò però mai i miei bei mestoli di legno con dei mestoli di plastica. Quindi: ne ho di dedicati (e contrassegnati) per gli usi specifici. Semplice e veloce.
- Ho sempre avuto un amore per vasi, vasetti e contenitori vari. E da quando sono celiaca ho anche la scusa buona per ampliare la mia collezione. Mi aiutano a tenere le cose isolate, chiuse e fragranti. Se poi prendete l’abitudine di appiccicarci delle etichette che riportino i dati del contenuto, il gioco è fatto.
- L’accurata pulizia di pentole e teglie è fondamentale, fatela con cura per evitare i residui. Ma non fatene un’ossessione: il glutine non è un elemento soprannaturale capace di abbarbicarsi alle pareti delle stoviglie. Semplicemente si lava via. Ecco cosa suggerisce l’AIC a questo proposito e se lo dicono loro, c’è da fidarsi: http://www.celiachia.it/menu/faq.aspx?idcat=2&idfaq=85
- Per il tostapane, le griglie barbecue, i taglieri in legno e gli stampi delle torte ho scelto per comodità di comprarli doppi. Perché sono davvero difficili da pulire bene e forse avrei speso di più in acqua e detersivi. Così mi sono tolta ogni pensiero.
- I vasetti di marmellata, miele, crema al cioccolato devono essere separati. Questa è una faccenda noiosa, una di quelle cose che rischiano di generare delusione anche nei vostri ospiti che magari si sono prodigati ad acquistare per la vostra colazione gallette di riso, fette biscottate e pane senza glutine. Se il vasetto non è sigillato e nella marmellata è stato intinto un coltello contaminato da briciole glutinose, il vasetto è off limits. A casa ho costretto tutti a delle sciccosissime ciotoline in vetro monoporzione dove mettere la dose di confettura. Ma potete anche scegliere di tenere un vasetto dedicato, da evidenziare con un bello sticker.
- Il forno rappresenta il tema più controverso: se cuocio un pasticcio di lasagne tradizionale poi posso infornare una crostata senza glutine? Il riferimento generale è quanto espresso da AIC, quindi certo che sì. Ma ricordate di fare attenzione alle solite cose: teglie pulite, ripiani separati e una meticolosa pulizia del forno.